Milano Finanza del 22 gennaio riporta i principali passaggi dell’ampia intervista rilasciata da Riccardo Serrini, amministratore delegato del Gruppo Prelios, ad Andrea Cabrini, direttore di Class CNBC, per i “CEO Talks” della tv economico-finanziaria del Gruppo Class.
Facendo cenno ai risultati 2021 di Prelios, Serrini afferma che “la crescita ha superato le stime per cinque anni di fila e ora si apre una nuova fase. L’anno scorso si è chiuso con Ebitda di 125 milioni (erano 106 nel 2020), un fatturato di 270 milioni e un rapporto tra margine operativo lordo e debito inferiore a 2”. Per il Ceo del Gruppo Prelios “nel 2021 è andato molto forte il settore degli Utp, ma è stata positiva anche la parte immobiliare. Abbiamo aggiunto 6 miliardi agli asset under management, che al momento ammontano a circa 40 miliardi. Ci rasserena il fatto che la crescita è stata omogenea, con flussi di cassa prevedibili nel tempo perché basati su contratti a lungo termine”. Secondo i dati dell’ABI - Italian Banking Association, ricorda Andrea Cabrini, da ottobre 2021 i crediti deteriorati hanno ripreso a crescere. Si attende una nuova ondata di Utp nei prossimi mesi, complice l’effetto Omicron sull’economia? Per Riccardo Serrini “Se osserviamo i cosiddetti stage 2 bancari, ovvero quei finanziamenti che rimangono nella classificazione ‘performing’ ma vengono comunque considerati a rischio elevato, vediamo che nel 2021 sono cresciuti del 23% a 219 miliardi di euro. Naturale che da questo elenco qualcosa scivolerà nel mondo degli Npe e il primo step sono proprio gli Utp, ovvero i crediti concessi ad aziende che - pur ancora in vita - non riescono più a far fronte ai rimborsi. Abbiamo da tempo previsioni che segnano il livello potenziale intorno a 100 miliardi di euro come effetto del riacutizzarsi della pandemia”.
Affrontando il tema dei nuovi criteri del calendar provisioning, per il Ceo di Prelios “Il calendar provisioning spinge a effettuare accantonamenti continui e le banche sono chiamate a decidere se sia più conveniente avviare operazioni di cessione oppure no. Il regolatore vuole che le banche svolgano attività core, con cui raccolgono per poi impiegare. Un’attività di management del mondo distressed è più adatta a un profilo industriale”. Il direttore di Class CNBC ha toccato anche il tema delle cartolarizzazioni di Npl con garanzie pubbliche, che hanno costituito un elemento chiave per sbloccare il mercato, chiedendo se serva la Gacs anche per gli Utp: “Penso proprio di sì” ha commentato Riccardo Serrini. “Le Gacs hanno fatto ripartire un mercato che era fermo da nove anni, ma al momento sono focalizzate esclusivamente sugli Npl. Io penso che verranno estese anche agli Utp, lo vedremo a giugno, quando la Gacs scadrà”.
A questo link l’intervista integrale di Riccardo Serrini ad Andrea Cabrini per i “CEO Talks” di Class CNBC: