Al terzo ‘Hospitality Forum 2021 - Il sistema Italia’ anche Riccardo Serrini: “Il mercato alberghiero deve riuscire a sfruttare questa fase di profondo cambiamento data dalla pandemia per poter affrontare i problemi strutturali, di dimensione e di offerta, che hanno sempre contraddistinto il settore”
8 luglio 2021
L’industria turistica è tra i settori più colpiti della pandemia Covid-19. A livello mondiale si è registrata nel 2020 una perdita di 1.300 miliardi di dollari, undici volte superiore alla crisi economica del 2009. Un processo di crescita ininterrotto da mezzo secolo si è bloccato, ma riprenderà rapidamente, per il desiderio di muoversi della popolazione e la voglia di innovare da parte degli operatori. E’ quanto emerso nel terzo ‘Hospitality Forum 2021 - Il sistema Italia’ organizzato l’8 luglio a Milano da Castello Sgr e Scenari Immobiliari.
In Italia, la crisi derivante dalla pandemia è costata al settore turistico 28 miliardi di euro, un punto e mezzo della ricchezza nazionale. Si sono persi circa 90.000 posti di lavoro, con una forte componente femminile. Particolarmente penalizzate le città d’arte. La presenza di turisti stranieri è calata di oltre due terzi. In apertura della giornata, Scenari Immobiliari ha presentato il Rapporto 2021 sul mercato immobiliare alberghiero: a livello europeo nel 2020 il mercato ha toccato il minimo del secolo con dodici miliardi di euro transati (meno 68 per cento sull’anno precedente). È in corso una ripresa che dovrebbe portare gli scambi a diciannove miliardi di euro a fine anno. Solo nel 2023 si supererà l’anno record 2019 con oltre quaranta miliari di euro di scambi.
Secondo Francesco Canzonieri, Presidente di Castello SGR, “L’hospitality è un settore di massima importanza strategica per il nostro paese e il rilancio dell’Italia passa necessariamente dalla capacità di essere attrattivi sia per il pubblico leisure sia per quello business. Negli ultimi mesi abbiamo ulteriormente incrementato gli sforzi perché vogliamo essere pronti a raccogliere le importanti sfide che ci attendono ed essere protagonisti del nuovo rinascimento italiano. Per poterlo fare appieno ci aspettiamo una ulteriore spinta sistemica in grado di valorizzare tutto il territorio italiano, un rafforzamento delle infrastrutture legate ai trasporti e l’attuazione di politiche che favoriscano la destagionalizzazione”.
Per Fabrizio Palenzona, Presidente del Gruppo Prelios, tra i protagonisti della tavola rotonda guidata da Francesco Canzonieri, “Il sistema turistico internazionale è stato tra quelli più colpiti dalla crisi da Covid-19 anche se nel 2021 già si intravedono segnali incoraggianti. Gestendo i crediti Unlikely to Pay di Intesa Sanpaolo abbiamo una capacità di visione importante anche sul settore turistico. Stiamo affrontando al momento circa 300 casi di crisi: quello che rileviamo è che, in caso di situazioni complesse nelle grandi città, è più agevole trovare una soluzione che metta d’accordo gestore, investitore e proprietario. Il vero tema sarà posto dalle piccole strutture nei piccoli centri, e andrà affrontato con un nuovo sistema, una nuova mentalità che funga da ‘acceleratore’: bisogna puntare su dimensione, sostenibilità, qualità, digitalizzazione e raggiungibilità. In quest’ottica, anche gli investimenti del PNRR devono essere mirati a queste finalità, creando una condizione di sistema, soprattutto nelle aree più svantaggiate del Paese ma che possono avere un’attenzione al tema del turismo”. Per il Presidente di Prelios, “Nel settore specifico dell’hotellerie ci potranno essere tra i 2 e i 3 miliardi di NPE. L’eccessivo indebitamento spesso non è dovuto al working capital, ma all’acquisto dell’immobile, trattandosi spesso di famiglie. Vi sono inoltre problemi relativi al livello di professionalità della gestione. Intervenire per aiutare in queste situazioni, come ci occupiamo in Prelios, significa mettere in campo competenze, professionalità, dedizione e attenzione per capire il problema, elaborare un business plan e decidere come intervenire nel caso specifico. Ci sono diversi strumenti con cui intervenire, ad esempio tramite riscadenziamento del debito o con nuova finanza, e istituendo dei fondi che possano dare sostegno; ci possono anche essere nuovi investitori che, a loro volta, individuano un management adeguato e, laddove vi siano le condizioni, cercano di agganciarsi alle grandi catene alberghiere o altri operatori potenzialmente interessati. Il fine resta sempre quello di essere vicini all’economia reale del territorio, sviluppando anche forme nuove per dare finanza a queste imprese, in un complesso di interventi che portano alla soluzione del problema”.
Il 2021, dopo la pausa dello scorso anno, vede in forte aumento gli investimenti nell’alberghiero italiano. L’Italia è ai primi posti nelle scelte dei grandi operatori internazionali e anche gli investitori italiani guardano con crescente interesse al settore. Al convegno dell’8 luglio, svoltosi nella sede di Borsa Italiana, era presente anche il CEO del Gruppo Prelios Riccardo Serrini: “Il mercato alberghiero deve riuscire a sfruttare questa fase di profondo cambiamento data dalla pandemia per poter affrontare i problemi strutturali, di dimensione e di offerta, che hanno sempre contraddistinto il settore. Mi riferisco soprattutto alle decine di migliaia di alberghi a gestione familiare, che non possono superare lo shock senza pensare a mettere in comune gestione e servizi, creando nuove catene. Le opportunità di investimento non mancheranno, anche in via indiretta tramite il credito. E concorreranno alla crescita di un settore che pesa il 13% del prodotto interno lordo italiano e ha registrato, pre-Covid, tassi di crescita media di oltre il 2% medio annuo”.