Repubblica Roma - Taglio di cubature si svaluta l'ex Fiera

Due rapporti a confronto. Ecco le carte che fotografano la crisi della Nuova Fiera di Roma. Sono le "analisi valutative del complesso immobiliare ex Fiera di Roma di via Cristoforo Colombo", commissionate dalla società proprietaria, Investimenti Spa, alla "Prelios Valuations e E-service Spa". E messe nero su bianco: il 23 luglio 2015, sulla base del progetto per il cambiamento di destinazione d'uso firmato dall'ex assessore all'Urbanistica Caudo; e il 30 settembre, questa volta dopo l'approvazione del nuovo piano elaborato dall'assessore alla Pianificazione della giunta Raggi, Berdini.
Nel primo caso, la superficie edificabile ammessa era di 67 mila e 500 metri quadrati e il valore di mercato era stimato in 130 milioni e 400mila euro (tempi di vendita: 12/18 mesi ). Nel secondo, si passa a 44.360 metri quadrati, a una stima di 85 milioni e 500 mila euro (44 milioni e 900mila euro in meno) e si allunga il periodo per una cessione: da 18 a 24 mesi.
È quest'ultimo il documento, arrivato sul tavolo del presidente Luca Voglino, a preoccupare i vertici della Fiera, ma anche i soci della spa, che sono la Camera di Commercio, la Regione e il Comune. Per il 24 ottobre è già deciso un aumento di capitale di 15 milioni, messi a disposizione dal Campidoglio per pagare quasi la metà del debito di 32 milioni della Fiera. E sempre il Campidoglio si dice disposto ad azzerare tutto il debito.
Ma questo non esaurisce affatto i problemi. Infatti, la nuova Fiera è esposta con Unicredit per 180 milioni di euro che pensava di ripagare in gran parte proprio con la vendita dell'ex Fiera, ora valutata con un ribasso di 45 milioni.

Non solo. Da Unicredit sarebbero arrivati anche 15 milioni per avviare le procedure di vendita dell'ex Campionaria. Ma erano subordinati all'approvazione della variante urbanistica precedente. Infine, la cessione ora slitterà di almeno un anno facendo aumentare anche gli oneri finanziari da pagare alla banca.