“La più lunga espansione economica della storia moderna si è bruscamente interrotta a causa della pandemia, con gravi perturbazioni su tutti i mercati, anche sull’immobiliare. Ma non immaginiamoci una rivoluzione del real estate”. Così Luigi Aiello, Chief Corporate & Business Development del Gruppo Prelios, intervenuto al convegno Investire in Milano de Il Sole 24 Ore il 19 novembre. “Si dice per esempio che il settore uffici sarà colpito pesantemente e che questo ‘test globale’ dello smart working porterà molte aziende a ridurre drasticamente le esigenze in materia di spazio. Personalmente credo che la forma di lavoro cui stiamo facendo ricorso non abbia nulla di smart. E’ piuttosto un ‘remote working’ forzato. Amazon e l’e-commerce hanno rivoluzionato permanentemente il mercato del retail: un processo in corso anche prima del Covid. Non credo che Zoom, Webex, Teams e altre piattaforme di questo genere generino una rivoluzione simile nel mercato degli uffici. Posso essere d’accordo sul fatto che il modello open space diventi meno attuale. Forse non sarà più necessario lavorare sempre e obbligatoriamente al desk, o in sala riunioni. Ma non posso credere che la casa diventi permanentemente il luogo ideale per lavorare e collaborare”.
Nell’incontro digital del quotidiano finanziario, aperto dal direttore Fabio Tamburini, Luigi Aiello si è soffermato anche sul ruolo degli istituti bancari nel quadro della crisi Covid19. “Oggi in Italia il sistema bancario è sicuramente il maggiore provider di liquidità e di financing per numerosi settori, incluso il real estate. E’ altrettanto vero che in questo momento siamo ad un giro di boa nel mondo bancario. Sappiamo benissimo, infatti, che viviamo un periodo di consolidamento, un processo molto delicato. Alla fine di questo processo di consolidamento avremo meno player ma più grandi” ha affermato il Chief Corporate & Business Development di Prelios. “In tale contesto Intesa Sanpaolo si è posizionata come first mover in questo processo, e ha deciso – come sempre – di giocare un ruolo importantissimo a tutela dell’italianità del nostro sistema finanziario. Le banche, oltre a generare utili, profitti e quindi dividendi, svolgono un ruolo sociale enorme per il nostro Paese. In questo momento così difficile, le Banche italiane hanno fornito finanza fresca all’economia reale e, ancora una volta, Intesa Sanpaolo è stata esemplare nel proprio ruolo sociale, nel mettere a disposizione del Paese ingentissime risorse. Se con altri processi di consolidamento bancario perdiamo l’italianità, perdiamo il baricentro italiano di determinate banche. Rischiamo che questi istituti bancari siano meno interessati a chi sviluppa il nostro Paese, a chi per esempio fa rigenerazione urbana in Italia. E sarebbe un danno gravissimo anche per lo sviluppo del mercato immobiliare”.